Il settore retail è stato sconvolto dalla pandemia ed il rapporto dei consumatori con gli store rischia, in futuro, di non essere più lo stesso.

Nel 2021, il settore della vendita al dettaglio ha visto una rapida adozione di importanti innovazioni nei pagamenti contactless e nell’evoluzione di grandi marketplace multimarca.

In questo articolo ci dedicheremo ad esaminare alcuni dei maggiori mutamenti accaduti durante questo anno nel settore della vendita al dettaglio.

1. I marchi di bellezza impegnati nel Direct to Consumer

Il modello incentrato sulla modalità direct to consumer (DTC) ha guadagnato grande popolarità durante la pandemia.

Alcuni marchi digital-first per diminuire i costi di un passaggio intermedio hanno deciso di entrare nella vendita al dettaglio.

Molti di questi marchi, soprattutto del comparto bellezza, devono oggi, a causa dei rischi sanitari insiti nella loro attività, ripensare lo spazio di vendita al dettaglio ed evitare di aprire un negozio di bellezza tradizionale.

Nel loro caso è grazie alla tecnologia se essi sono oggi in grado di vendere i loro prodotti direttamente ai consumatori senza la necessità che questi li provino fisicamente sul loro viso.

Su molti siti di noti brand è infatti oggi possibile caricare una propria foto o accedere alla propria fotocamera per inquadrare il proprio viso per “provare” un determinato prodotto senza doverlo veramente provare.

2. Il futuro è senza casse?

All’inizio dell’anno, Amazon ha aperto il suo primo negozio senza cassa, Amazon Go.

L’esempio di Amazon è stato seguito da Tesco e Morrisons che hanno dato il via all’implementazione della stessa tecnologia.

La pandemia ha cambiato l’atteggiamento nei confronti dei pagamenti in contanti e ha accelerato l’innovazione nel check out e lo sviluppo di transazioni low-touch.

Il modello walk-out proposto da Amazon offre, oltre a maggiori sicurezze sanitarie, anche la possibilità per i retailer di avere maggiori dati comportamentali e ha il potenziale per livellare il divario di informazioni comportamentali acquisibili tra online e offline.

3. Marketplace multimarca in aumento

La pandemia ha fatto esplodere alcuni grandi magazzini, ma ha anche conferito nuova rilevanza ai mercati multimarca tra cui Etsy, Just Eat e Asda.

Partnership inaspettate possono oggi offrire quel fattore sorpresa in grado di intrigare i consumatori e invogliarli a compiere acquisti imprevisti.

Le partnership che consigliamo sono quelle in grado di unire mondo fisico e mondo online.

Nonostante l’enorme aumento della domanda digitale, i negozi fisici hanno ancora il loro posto, specialmente quando si tratta di customer experience particolarmente soddisfacenti.

4. I marchi di moda pubblicizzano il consumismo consapevole

Molti marchi di fast fashion da Shein a Boohoo ad Asos hanno puntato sulla crescente ascesa del consumismo consapevole.

Per questo motivo hanno speso enormi somme di denaro per convincere il pubblico della loro eticità.

In futuro è probabile che andremo verso una tendenza guidata verso una maggiore trasparenza sulle etichette dei capi di abbigliamento.

Questo processo sta già accadendo da solo sotto le pressioni del mercato, ma se il suo passo di adozione non sarà abbastanza rapido saranno probabilmente i governi a legiferare in materia.

5. I rivenditori saltano sul carro della fedeltà

Un afflusso di attività di regolamentazione sulla protezione dei dati dei consumatori e l’aumento dei concorrenti nel mondo Direct to Consumer ha portato i retailer a ripensare i loro programmi fedeltà.

I marchi devono pensare in grande a ciò che il loro programma fedeltà può offrire per impedire ai consumatori di iscriversi a più programmi simili.