Bitcoin, blockchain, database distribuiti, criptovalute. Ci potremmo quasi dimenticare dei big data e delle altre innovazioni dell’ultimo periodo tanto le persone stanno parlando di blockchain in questi giorni. Gli sviluppi intorno a questa tecnologia stanno procedendo speditamente. Per i retailer che ancora non si stanno interessando a questi sviluppi il ritardo accumulato potrebbe essere rischioso. Vediamo in questo articolo i maggiori usi della tecnologia blockchain nel retail.
La tecnologia Blockchain non rivoluzionerà il retail nel prossimo futuro. Ma ci sono abbastanza cambiamenti in arrivo e abbastanza soggetti interessati a questa innovazione che i retailer devono prestare attenzione a come questi cambiamenti impatteranno il loro business.
In un precedente articolo abbiamo parlato di cosa sia e come funzioni blockchain. Sotto elenchiamo 4 utilizzi di questa tecnologia.
Pagamenti dei clienti
Le criptovalute hanno il potenziale per risolvere alcuni reali problemi dei consumatori nel mondo finanziario. Liana Douillet Guzman il vice presidente per lo sviluppo di Blockchain ha parlato di 2.5 miliardi di persone attualmente fuori dal sistema bancario. I costi di transazione fuori dal sistema bancario possono essere molto alti. Specialmente quando parliamo di immigrati che vogliono inviare i loro risparmi nei paesi di origine.
Douillet Guzman riporta un esempio di una persona che invii 200 dollari nelle filippine. Una transazione di questo tipo svolta in maniera tradizionale può arrivare a costare fino a 12 dollari contro la soluzione molto più economica sfruttando blockchain.
Alti costi di transazione vincolano il mercato. Una delle regole base dell’economia ci dice infatti che un prezzo alto per un bene o per un servizio fa calare la domanda per quel bene o servizio. Facendo una comparazione sui costi nel mobile payment fra Cina e USA scopriamo che i pagamenti tramite carta di credito americana costano più di 200 punti basi confrontati con meno di 50 per WeChat e AliPay. Nel 2016 il mercato dei pagamenti tramite mobile ha raggiunto in Cina i 5000 miliardi contro i 112 degli USA.
Tutto ciò rende chiaro quanto interessante per i consumatori possa essere una tecnologia in grado di permettere un risparmio sulle transazioni.
Difficoltà nell’apertura di un portafoglio digitale
Una delle ragioni per cui Bitcoin e altre criptovalute stanno facendo così tanto rumore è perché permettono di evitare sistemi di pagamento molto più costosi. In questo modo ci aspettiamo una grande domanda da parte dei consumatori circa le criptovalute. In questo momento però rimane piuttosto complicato aprire un portafoglio digitale, ottenere l’accesso alla compravendita di criptovalute ed iniziare a comprare bitcoin.
Alcune startup stanno provando a rendere questi processi più semplici. TenX, nata a Singapore, permette di connettere un portafoglio digitale con un portafoglio Visa, rendendo possibile per i consumatori usare la carta di credito per spendere criptovalute. Un’altra azienda, BitPay, offre l’integrazione dei pagamenti tramite Bitcoin nei Pos dei retailer permettendo a questi ultimi di accettare pagamenti in Bitcoin. Alcuni retailer accettano già pagamenti in questa forma, come ad esempio Burger King in Russia.
Ancora molte problematiche
Ci sono però ancora molte sfide. La maggiore è data dalla grande volatilità delle criptovalute. Ad esempio Ethereum, una criptovaluta nata sulla scia di Bitcoin, ha perso gran parte del suo valore in seguito alla falsa notizia della morte del suo creatore in un incidente automobilistico. Inoltre, i bassi costi di transazioni non sono più poi così bassi. Basti pensare che in circa due anni i costi sono passati da 5 centesimi a 5 dollari. Inoltre le previsioni sull’andamento delle quotazioni di queste criptovalute sono quanto mai disparate. Alcuni affermano che rappresentano una bolla destinata a scoppiare. Altri che il valore di un solo bitcoin raggiungerà i 100.000 dollari in 10 anni.
Parte di questa volatilità è importante ricordare è pilotata. Il primo di agosto Bitcoin è stata sottoposta a quella che in gergo viene chiamata “fork”, cioè una divisione in due valute: Bitcoin e Bitcoin Cash. La divisione è stata voluta in funzione del desiderio di creare all’interno di blockchain blocchi più grandi. I quali dovrebbero teoricamente rendere più veloce processare le transazioni.
Ma Bitcoin Cash, o Bcash come viene chiamato, non vale niente di più rispetto a Bitcoin, e adesso il mercato di Bcash non ha liquidità.
Sicurezza
Inoltre la sicurezza di alcune di queste criptovalute non è assicurata. Lo scorso mese ad esempio un cambio in Sud Korea è stato “hackerato”. Circa 300 account sono stati violati. Per i proprietari di questi account il cambio ha promesso circa 85 dollari di rimborso con una flessibilità in base alla quantità di denaro contenuta nel conto. Questo non è certo il tipo di notizia che rende il consumatore tranquillo.
Blockchain grazie ai suoi database distribuiti rende la contraffazione molto complicata. Questo è sicuramente un aspetto che rende questa tecnologia appetibile. Blockchain rende possibile per ogni utente legittimato – ad esempio un fornitore, un produttore o chi si occupa delle spedizioni – di aggiungere un record verificabile all’etichetta di un prodotto.
Un aspetto quest’ultimo dalle molteplici applicazioni, come ad esempio rendere molto difficile far passare come autentiche delle borse contraffatte. Questo facilita l’etichettatura nel paese d’origine e il costante monitoraggio della sicurezza dei prodotti. Blockchain consente infatti di registrare ogni punto di contatto del prodotto lungo la catena di approvvigionamento, garantendo la sicurezza e l’originalità del prodotto. Un’altra applicazione è quella di garantire l’autenticità di beni unici come ad esempio i biglietti. In questo modo potrebbe anche garantire la sicurezza nell’acquisto di prodotti di questo tipo rivenduti da privati.
Ci sono un sacco di strartup e di software innovativi che mirano ad affrontare questi diversi casi di utilizzo tramite la tecnologia Blockchain. Non è difficile prevedere che questo sarà il settore all’interno del retail dove si inizierà ad utilizzare maggiormente.
Pagamenti nel mercato B2B
Una delle maggiori sfide per le criptovalute è quella di essere accettate come valute reali. Per raggiungere questo obiettivo le banche dovrebbero essere disposte a conservare depositi di criptovalute e permettere lo scambio di queste con le valute classiche. Al momento le banche stanno sperimentando la tecnologia blockchain non solo per depositare o scambiare valute. 28 banche nel mondo stanno attualmente cercando di capire se possono utilizzare questa tecnologia per gestire transazioni transfrontaliere.
Fuori dal settore bancario blockchain sta venendo proposto più in termini di “contratti intelligenti”. Blocchi che si aggiornano automaticamente registrando tutte le azioni intraprese da acquirente, venditore e terze parti per quanto riguarda il contratto. Per i retailer questo può significare meno scartoffie e più scambio di informazioni digitali. Il tutto con il beneficio di transazioni fra parti più semplici e veloci.
Digital Advertising
Nella pubblicità online la mancanza di trasparenza sta creando problemi al settore. Alcune di queste difficoltà derivano dal blinde market bidding, dove i mercati delle pubblicità vengono accusati di prendere un vantaggio dalla puntata a spese sia dei venditori che degli acquirenti. Altre vengono dalla crescita dei bot. I quali sembrano e si comportano come umani e generano inserzioni a pagamento per le piattaforme senza che nessuna persona abbia effettivamente visto l’annuncio. Alcune di esse vengono offerte agli acquirenti pubblicitari sotto forma di annunci inseriti su siti in cui l’associazione con il contenuto del sito è in realtà penalizzante per il marchio.
Anche le grandi agenzie digitali stanno quindi guardando alla tecnologia blockchain per risolvere i loro problemi.
Il problema della pubblicità online è la velocità. Blockchain attualmente è molto sicuro, ma non molto veloce. Risulta essere decisamente non abbastanza veloce per le offerte di mercato in tempo reale che si verificano online. Ci sono alcuni sforzi iniziali, ma non ci sono molte soluzioni in questo campo. A differenza del monitoraggio della catena di fornitura o dei pagamenti B2B l’utilizzo di blockchain in questo campo appare quindi essere quello più lontano nel tempo.
I retailer dovrebbero porre attenzione a blockchain
La conclusione per i retailer è che la tecnologia blockchain sta portando una serie di sviluppi sia per i consumatori sia per le applicazioni commerciali. Appare dunque maturo il tempo di prestare attenzione alle successive evoluzioni di questa tecnologia.