Il Politecnico ha da poco pubblicato l’edizione di febbraio 2023 del suo report sul settore retail.

Il titolo di questa edizione è: “il digitale nel retail: un cambio di rotta?”

Scopriamo dunque quello che l’osservatorio ha rilevato sullo stato del retail.

Il contesto

Crisi economica, pandemia e guerra hanno reso molto complicato fare retail negli ultimi anni.

Questi stravolgimenti hanno imposto alle aziende ripensamenti radicali sui propri investimenti e sui propri processi interni.

Il cambiamento più marcato si è avuto sicuramente in corrispondenza dell’emergenza sanitaria da Covid 19 che ha spostato gli acquisti dei clienti dal canale fisico a quello digitale.

Ciò ha imposto un radicale ripensamento nella relazione fra i vari canali e ha imposto una più marcata interazione fra i canali digitali e fisici.

Il 2022 invece è stato l’anno del ritorno alla normalità e alla riscoperta dei negozi fisici.

I commercio fisico negli ultimi mesi ha dunque riscoperto il suo ruolo centrale, ed oggi, in sintonia con il canale digitale, collabora a creare un unico ecosistema in grado di dare vita ad esperienze d’acquisto omnicanale soddisfacenti per il cliente.

L’Italia

Nel nostro paese il valore totale (online + offline) delle vendite nel settore retail ha registrato un incremento del 4% rispetto all’anno precedente.

La riscoperta dei negozi fisici ha rallentato l’adozione da parte dei clienti del canale online.

La penetrazione dell’online sul totale si ferma infatti all’11% mantenendosi in linea con l’anno precedente.

Il numero di negozi continua a calare. Sintomo questo che la trasformazione è comunque ancora in atto.

La variazione negativa però è la più bassa registrata negli ultimi 5 anni attestandosi ad un -0,4% per un totale di 581.521 esercizi commerciali attivi nel nostro paese.

Continua invece ad un tasso molto sostenuto il cambiamento delle superfici dei negozi.

Già da qualche anno infatti stiamo assistendo ad un abbandono delle grandi metrature in favore di negozi più piccoli.

Punti vendita questi ultimi spesso ubicati in posizioni nevralgiche delle nostre città e che possano offrire al consumatore non solo la possibilità di acquisto, ma che fungano anche da ponte verso il canale online in un’ottica non più competitiva fra canali, ma anzi, di forte supporto ed interazione.

Il processo di adozione del digitale da parte dei retailer italiani in termini di investimenti, nonostante le criticità sottolineate in apertura, non ha subito arresti e si mantiene stabile al 2,5% del fatturato.

Gli investimenti nella digitalizzazione si registrano soprattutto in alcuni ambiti:

  • – adozione di etichette smart (prevalentemente nel settore alimentare, elettronico e fai da te)
  • – efficientamento della supply chain
  • – diminuzione dei costi di logistica e delle operations

 

L’adozione di tecnologie digitali risulta quindi un degli investimenti principali per i reailer italiani e non solo.

Alcuni di questi investimenti continuano a riguardare il processo di pagamento. Con attenzione al renderlo più snello e veloce per assicurare un’esperienza di acquisto senza frizioni.

In questo ambito continuano le adozioni di:

  • – pagamenti di tipo mobile e contact less
  • – self checkout
  • – offerta di servizi a valore aggiunto nel punto cassa

 

I principali trend di innovazione

In risposta alle criticità che il mondo retail continua ad incontrare i maggiori retailer continuano nel loro processo di innovazione.

Gli investimenti in innovazione si possono raggruppare in alcuni trend principali.

Metaverso

Il metaverso rappresenta un’innovazione ancora dalle applicazioni non del tutto chiare.

Per il retail esso può rappresentare un ulteriore spazio per dare vita ad esperienze relazioni con i propri clienti.

Questo spazio però può rappresentare anche un ulteriore canale distributivo dove replicare dinamiche di vendita tipiche degli store fisici.

Sperimentare nuove tecnologie

Tecnologie basate sull’intelligenza artificiale e sull’IoT rappresentano la nuova frontiera per testare negozi interamente automatizzati.

Questo tipo di innovazione è predominante nei contesti di vendita di prodotti alimentari, ma sta prendendo sempre più piede anche in contesti come la ristorazione e l’informatica.

Altri ambiti di utilizzo dell’intelligenza artificiale, come il settore cosmetico e l’abbigliamento, si concentrano maggiormente sull’offrire al consumatore, sia online che offline, la possibilità di provare un prodotto senza provarlo realmente.

Progettare nuovi ecosistemi di servizio

Molte nuove iniziative imprenditoriali si concentrano sull’offerta di servizi innovativi ad aziende b2b e b2c.

In questo modo aziende specializzate in un determinato settore vendono la loro competenza ad altre aziende mettendo a loro disposizione soluzioni già testate.

 

Il report completo può essere visionato su: https://www.osservatori.net/it/home