Un nuovo rapporto di Deloitte mette in luce le sfide che i retailer si trovano oggi a fronteggiare e che apriranno le porte ai negozi senza personale.
Carenza di manodopera, logistica, inflazione e altri problemi hanno, secondo il report, posto le basi per un “Great Retail Reset” che spingerà le aziende in una posizione più stabile e più redditizia.
Scaffali vuoti, inflazione in aumento, abitudini di consumo mutevoli, furti nei negozi e una continua carenza di manodopera sono solo alcuni dei problemi.
IL RAPPORTO DESCRIVE TRE PILASTRI DEL RESET:
Una forza lavoro reinventata:
l’83% per cento dei retailer intervistati ha affermato che il loro investimento più grande sarà assumere nuovi dipendenti e mantenerli.
Deloitte afferma che le aziende dovrebbero investire in tecnologia e automazione per competere con le aziende più tecnologiche, offrendo anche una maggiore flessibilità di lavoro per attirare talenti.
Una catena di approvvigionamento in evoluzione:
le aziende sono a caccia di nuove tecnologie più credibili per sviluppare un sistema più agile.
Automazione, trasparenza e nuove collaborazioni avranno dunque un ruolo cruciale in questi mutamenti.
Una fusione tra fisico e digitale:
il 70% dei rivenditori intervistati ha dichiarato di voler investire maggiormente nel marketing digitale, con particolare attenzione all’e-commerce e allo shopping online, sebbene la sicurezza dei dati rimanga un problema.
Per quanto riguarda il personale, Deloitte afferma che le aziende avranno difficoltà a competere con la flessibilità della gig economy per i lavoratori con salario orario e la pandemia di COVID-19 ha esacerbato il problema.
Molti dipendenti che, temporaneamente o permanentemente, si sono allontanati dal loro lavoro durante le chiusure dovute al COVID-19 hanno rivalutato le loro opzioni e non sono più disposti ad accettare il primo lavoro che trovano.
Di conseguenza, i datori di lavoro stanno faticando per trovare manodopera.
Quasi la metà dei 50 manager in ambito retail intervistati da Deloitte prevede una carenza di personale qualificato per posizioni IT e di analisi dei dati.
Ruoli chiave necessari per una vera ripartenza e un ripensamento del modo di fare retail.
TECNOLOGIA E AUTOMAZIONE
Con le problematiche relative alle risorse umane, i retailer dovrebbero investire di più in tecnologia e automazione per ridurre la loro dipendenza dal lavoro fisico, raccomanda il rapporto.
Più della metà dei manager intervistati ritiene che i negozi senza personale saranno comuni entro i prossimi cinque anni.
Questa tendenza si riflette già nella tecnologia “Just Walk Out” di Amazon, che è già in funzione in alcuni negozi.
I mercati Amazon Fresh hanno personale a disposizione, ma offrono anche un’opzione digitale che consente agli acquirenti di entrare nel negozio, prendere ciò di cui hanno bisogno e andarsene senza passare attraverso una fila alla cassa o un chiosco self-service.
La carenza di manodopera è aggravata dal fatto che le aziende retail sono in competizione con praticamente ogni altro settore nella ricerca di talenti.
CAMBIARE I COMPORTAMENTI DEI CONSUMATORI
Il rapporto rivela inoltre come le reti della catena di approvvigionamento stanno lottando per tenere il passo con il modo in cui i consumatori fanno acquisti.
Le persone sono diventate “commercianti a pieno titolo”, afferma l’analisi, acquistando da un’ampia gamma di canali di vendita al dettaglio tramite i loro account sui social media, rivendendo beni usati attraverso piattaforme digitali e stabilendo i termini di come gli acquisti arrivano a casa loro.
I retailer lungimiranti dovrebbero sforzarsi di automatizzare il più possibile i loro processi e considerare di fare investimenti significativi nella tecnologia di guida automatizzata e nella consegna a domicilio.
Il 67% dei manager intervistati ha citato l’e-commerce e le piattaforme di shopping online come le principali aree di investimento, ma solo un quarto prevede di fare importanti investimenti nella privacy e sicurezza dei dati.
Questo potrebbe essere un errore costoso.
Uno studio del 2021 di Sophos ha rilevato che il settore della vendita al dettaglio è stato il più colpito dal ransomware, con il 44% dei rivenditori attaccati a livello globale.
Man mano che la vendita al dettaglio aumenta la sua presenza digitale, dai negozi senza casse alle consegne con i droni, le possibilità di attacco per gli hacker sono sempre di più.
I rivenditori più piccoli non possono competere con i grandi attori che utilizzano i loro dati per massimizzare l’efficienza della catena di approvvigionamento, ha affermato Deloitte, ma possono aumentare la loro efficienza condividendo i dati con fornitori che altrimenti potrebbero non sapere quali prodotti si aspettano di vendere o scontare in futuro.