La vita sta finalmente tornando alla normalità e le strategie basate sull’Internet of things potrebbero rappresentare una spinta per i negozi fisici consentendo ai retailer di migliorare l’esperienza dei proprio clienti.

Il settore retail ha scommesso pesantemente sull’Internet of Things.

Un sondaggio recente realizzato da PWC ha dimostrato che le aziende retail sono state fra le prime ad adottare l’Iot, implementandolo più velocemente e massivamente rispetto agli altri settori.

Tutto questo però accadeva prima della pandemia.

Adesso come stanno andando le cose?

La risposta è: stanno andando molto bene.

L’IOT è visto come un fattore di differenziazione in grado di migliorare ed arricchire l’esperienza del cliente all’interno del punto vendita.

Dal riconoscimento facciale ai sensori

Il settore della vendita al dettaglio tradizionale è storicamente rimasto indietro rispetto all’e-commerce in quanto a capacità di raccolta dati per via di un problema lampante.

I retailer online avevano la possibilità di osservare il comportamento dei propri clienti seguendo tutta la loro customer journey e non solo il punto di arrivo o point of sale.

In un punto vendita fisico questa stessa operazione è molto più difficile da mettere in pratica.

Una possibile soluzione è monitorare l’esperienza di shopping utilizzando il riconoscimento facciale per tracciare i movimenti dei clienti all’interno del negozio.

Tuttavia, i sondaggi rivelano che il pubblico non ha una percezione favorevole nei confronti dei software di riconoscimento facciale, a meno che questi non vengano utilizzati dalle forze dell’ordine per il mantenimento della sicurezza pubblica.

Pertanto, anche se sono in molti a mettere in evidenza i benefici che il riconoscimento facciale apporta al business, l’adozione di queste strategie potrebbe spaventare alcuni clienti.

Ed è qui che entra in scena il sensore.

L’IOT rende possibile il tracciamento non dei clienti, ma della loro interazione con gli articoli sugli scaffali del negozio.

Quando il sensore percepisce le azioni del cliente, ad esempio quando prende in mano un articolo e lo rimette al suo posto, il negozio ha la possibilità di accumulare informazioni sui comportamenti del cliente in relazione al posizionamento fisico del prodotto all’interno dello store.

Questo tipo di sensori funzionano grazie ai tag RFID ossia la stessa tecnologia che permette ai supply chain and operation manager di gestire efficacemente le scorte di magazzino.

I dati a supporto dei tuoi venditori

I dati relativi ai tuoi clienti non sono importanti solo per le operazioni di management nella sede centrale.

I dati che arrivano in tempo reale dai sensori nel punto vendita possono essere utilizzati anche dagli impiegati che lavorano in negozio.

Questi possono aiutare gli impiegati dei punti vendita nel supporto che dovranno dare ai loro clienti.

Vista la crescita continua del trend della personalizzazione la raccolta di questo tipo di dati può dare una grande mano nel fortificare la relazione che i punti vendita hanno con i propri clienti.

Questa è’ una delle strade possibili per creare un‘esperienza di shopping fisico customizzata e allo stesso tempo mantenere una relazione di fiducia con i clienti storici.

Arricchire l’esperienza contactless

Ridurre le attese alla cassa è una delle maggiori priorità dei retailer.

L’IOT sta apportando grandi miglioramenti ai sistemi di check out per ridurre gli ingorghi e fare in modo che i clienti si sentano a proprio agio all’interno dei punti vendita.

L’IoT permette ai clienti di fare il checkout in qualsiasi punto del negozio.

Tekio a questo proposito ha sviluppato un point of sale integrato in un device da tenere in mano.

Il personale del punto vendita può andare direttamente dai clienti che vogliono pagare i propri acquisti e procedere al check out ovunque si trovino all’interno del negozio.

Questa tecnologia può migliorare anche l’esperienza dello shopping online con ritiro in negozio.

Ridurre le perdite

Il settore retail opera con dei margini bassi, margini che si sono ulteriormente assottigliati nel mercato post-pandemia.

I sensori IoT forniscono una grandissima ricchezza di informazioni sulle abitudini di acquisto e hanno la potenzialità di avvertire il personale del punto vendita quando ci sono articoli fuori posto, scarsità di scorte e addirittura rilevare furti all’interno del punto vendita.

Per i grandi punti vendita, queste potenzialità sono cruciali.

Localizzare i prodotti in inventario, quelli fuori posto, quelli etichettati in maniera sbagliata, quelli persi nel retro del magazzino, migliora drasticamente l’esperienza di shopping.

Qualcosa che online risulta disponibile in negozio, ma che non si riesce a trovare nel punto vendita potrebbe essere recuperato tramite RFID tag, la computer vision oppure con il software per il riconoscimento delle immagini.

Se si aggiungono questi elementi alle soluzioni già esistenti per la gestione della supply chain si arriva ad ottenere una mappatura completa dei movimenti del prodotto.

In questo modo è possibile evitare la frustrazione del cliente che non riesce a trovare in negozio l’articolo che aveva visto online e si riesce a fare una gestione dell’inventario ad un livello di precisione non ancora sperimentato.

Nel 2021, l’aggiunta di software intelligent adge, ha permesso di raccogliere dati in tempo reale e processarli senza tempo di latenza.

Se si combinano i dati raccolti con device edge con quelli raccolti in maniera tradizionale si riescono a ridurre i margini di errore.

Il cliente di oggi è sempre più consapevole ed interessato alla provenienza dei prodotti che acquista.

In questo senso un’ulteriore potenzialità dell’IoT è quella di aggiungere trasparenza sull’origine dei prodotti.

Scannerizzare l’etichetta del prodotto per visualizzare immediatamente il percorso che il prodotto ha fatto per arrivare fino sullo scaffale non è mai stato così facile.

I clienti sono più connessi e i retailer hanno già capito che i loro clienti usano internet per prendere delle decisioni più informate.

Sanno utilizzare le informazioni a loro favore per sfruttare al meglio le promozioni presenti in negozio e allo stesso tempo si aspettano un livello di servizio che rispecchi la loro lealtà nei confronti del punto vendita.

Il settore retail sta adottando sempre più spesso l’IoT per inviare ai clienti promozioni customizzate.

Questi sensori forniscono dei servizi basati sulla localizzazione e anche variazioni di prezzo in tempo reali basate su una combinazione di vari fattori.

Per quanto riguarda la valutazione del servizio clienti i metodi di analisi utilizzati fino ad ora erano costosi, inefficaci ed invadenti.

Adesso i sensori ed il monitoraggio del traffico wifi forniscono dati in tempo reale sui movimenti del cliente all’interno del negozio.

L’implementazione dell’IoT non ha però intenzione di fermarsi qui.

L’IoT continuerà ad essere utilizzato dai negozi retail per chiudere la falla aperta dal 2020.

Con strumenti come l’edge computing, la computer vision e le analisi in tempo reale i negozi fisici potrebbero creare un vero e proprio miglioramento dell’esperienza cliente.

L’implementazione dell’IoT diventerà una necessità se i punti vendita fisici vogliono avere anche solo una chance di competere con le esperienze di acquisto online.

Il retail si muove verso la trasformazione digitale, l’elemento che darà differenziazione e determinerà il successo di un business sarà la volontà di investire in strategie che mettono in prima linea proprio l’IoT.

E’ già passato qualche anno da quando l’IoT si è inserito nel panorama retail e l’interesse per l’implementazione di questa tecnologia sta crescendo sempre più.

In questo momento cruciale di ritorno a una vita normale, l’IoT può dare quella spinta in più ai negozi fisici ed arricchire l’esperienza di acquisto.

Fino a che le imprese retail porteranno avanti questo tipo di iniziative, l’IoT sarà in grado di dimostrare la sua utiità come driver di innovazione e crescita.