Non è un segreto che il team impegnato nello sviluppo di Google Cloud abbia deciso di focalizzare i suoi sforzi in una serie di settori come la sanità, la produzione, i servizi finanziari, l’energia e la scienza.

Anche il retail da molto tempo rappresenta per il colosso di Montain View un mercato in forte espansione. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che i retailer impegnati nella competizione con Amazon stanno utilizzando Google Cloud per eseguire i loro servizi.

I clienti attuali di Google Cloud includono aziende del calibro di Kohl, Lowe e Carrefour. Detto tutto ciò non sorprende dunque che oggi Google utilizzi NRF 2020, uno dei maggiori eventi annuali sul retail conclusosi pochi giorni fa, per lanciare una serie di aggiornamenti dei suoi servizi per i retailer.

I servizi… vecchi e nuovi

Alcuni degli aggiornamenti presentati si concentrano su approfondimenti di servizi già esistenti, come il Google Cloud API Management for Retail realizzato da Apigee o Google Cloud Anthos per il Retail, che si rivolge in particolare ai rivenditori che desiderano modernizzare le operazioni e l’infrastruttura del loro negozio.

Esiste anche Google Cloud Search per la vendita al dettaglio, sviluppato su Google Search, che promette di portare migliori risultati di ricerca di prodotti.

Inoltre, Google sta anche sviluppando nuovi programmi per i suoi clienti retail come il Retail Acceleration Program e sta rendendo disponibile ad un numero maggiore di clienti il suo Customer Reliability Engineering service il servizio che aiuta i rivenditori a pianificare meglio e gestire le loro giornate di shopping di punta.

Tuttavia, ciò che forse risulta più interessante, sono i nuovi servizi come Google Cloud 1:1 Engagement for Retail, una guida sulle migliori pratiche su come creare soluzioni basate sui dati in modo efficace e con costi iniziali inferiori.

L’idea qui è di aiutare i rivenditori a utilizzare la piattaforma di big data di Google per creare modelli di personalizzazione e raccomandazioni per comprendere meglio e coinvolgere i propri clienti.

Un’altra novità è un servizio di ottimizzazione degli acquisti e di previsione della domanda che mira ad aiutare i rivenditori a pianificare meglio le loro operazioni logistiche.

Il futuro

Probabilmente in futuro vedremo Google utilizzare un playbook simile in diversi settori.

Sappiamo che Google Cloud ha l’ambizione di diventare il fornitore di cloud n. 2 in pochi anni e, per farlo, ha bisogno di conquistare grandi aziende – e soprattutto quelle che stanno ancora cercando di capire le loro strategie cloud – per optare per i suoi servizi.