Mentre i centri commerciali stanno chiudendo i battenti e i negozi al dettaglio vengono sovrastati dalla potenza di Amazon, c’è un luogo dove la vendita al dettaglio è ancora fiorente: gli aeroporti.

Un solo dato appare sufficiente per dimostrare questo fatto. Le vendite esenti da tasse negli aeroporti sono più che triplicate dal 2000, arrivando a 69 miliardi di dollari nel 2017.

Perché?

L’aumento dei viaggiatori grazie alle compagnie low cost

Nel 2002 hanno volato due miliardi di viaggiatori; quattro miliardi nel 2017. I viaggiatori hanno avuto a disposizione in media 56 minuti di “tempo libero” prima dei loro voli.

In media, 25 minuti di quel tempo sono stati trascorsi a fare acquisti nei negozi duty-free.

Nella regione Asia-Pacifico, le vendite al dettaglio hanno registrato una crescita annua del 14% dal 2002, le cui statistiche sono francamente sorprendenti e stanno spingendo grandi nomi a investire sulla loro presenza negli aeroporti.

Grandi marchi come Moncler, Jack Daniel’s, Colgate ed Estée Lauder stanno aumentando la loro presenza negli aeroporti di tutto il mondo per indurre i viaggiatori ad acquistare in modo impulsivo mentre aspettano i loro voli.

All’inizio di questo mese, Colgate ha acquistato Filorga, un marchio che vende costosi cosmetici anti-età che è diventato nel corso degli ultimi anni un grande player all’interno degli scali aeroportuali di tutto il mondo.

Il CEO di Colgate Noel Wallace ha affermato che il marchio aiuterà Colgate a entrare nel canale di vendita al dettaglio degli aeroporti, in particolare in Asia.

La CNN ha incontrato Montogmery Wilson, responsabile della distribuzione globale per il canale aeroporti dell’azienda Brown-Forman, una società il cui portafoglio comprende il whisky Jack Daniel e il bourbon di Woodford Reserve.

I viaggiatori, secondo lui, sono nello spirito giusto quando si trovano in aeroporto: sono in vacanza e sono aperti a scoprire ed esplorare cose nuove. Per esempio Jack Daniel ha ora una linea speciale solo per gli aeroporti chiamata “Bottled-in-Bond”.

Oltre l’alcool

E naturalmente non si tratta solo di alcol. Il CEO di Estée Lauder, Fabrizio Freda, ha dichiarato che il retail nel settore viaggio è per lui il canale più entusiasmante.

La chiave di Estée Lauder, come la maggior parte delle aziende, è semplicemente quella di attirare un cliente per la prima volta in modo che possa poi diventare un cliente fidelizzato.

Estée Lauder stima che il 59% dei suoi nuovi clienti acquistino prodotti negli aeroporti. Per questo motivo Estée Lauder sta investendo in ricerca e sviluppo per espandersi sempre più in quel mercato. In Corea, sta testando la consegna direttamente al posto del passeggero sul volo.

Anche Brookstone continua a registrare ottimi risultati negli aeroporti. Quando Brookstone ha presentato istanza di fallimento l’anno scorso, ha chiuso tutti i 101 negozi presenti nei centri commerciali.

Ma i suoi 35 negozi presenti in vari aeroporti sono stati mantenuti aperti e lo rimangono tuttora.

Conclusioni

Non abbiamo mai pensato che il commercio al dettaglio sarebbe morto, ma il fatto che esso continui a prosperare all’interno degli aeroporti non può che essere una sorpresa. Questo canale ancora così fiorente può rappresentare per molti brand la porta di ingresso per nuovi clienti.

Inoltre, pur con le specificità del caso, rappresenta per le marche anche un ottimo laboratorio dove poter testare interessanti innovazioni da riproporre successivamente negli store delle grandi vie dello shopping o quelli all’interno dei centri commerciali (se ne esistono ancora).