Tutte le maggiori aziende, da Amazon a Walmart, passando dalle nuove startup, stanno cercando di eliminare le file nei loro store.

I negozi Amazon Go sono ormai una realtà e ad oggi hanno raggiunto le 24 unità. Essi utilizzano telecamere e intelligenza artificiale per registrare cosa hai preso dagli scaffali e addebitarti il costo della spesa senza dover fare alcun classico check out.

Alcune startup come Grabango stanno imitando da vicino l’approccio di Amazon di utilizzare telecamere equipaggiate con intelligenza artificiale per identificare ciò che hai rimosso da uno scaffale e quindi addebitarti tali prodotti.

Smart cart. Un approccio diverso da Amazon

Altre aziende stanno provando approcci completamente diversi per permettere ai loro clienti di evitare le file alla casse. Uno degli approcci che sta riscuotendo maggiore successo è quello degli smart cart.

Queste aziende hanno aggiunto telecamere e sensori ai carrelli e stanno usando l’intelligenza artificiale per capire cosa il cliente ha inserito in essi.

Nel caso di prodotti che debbano essere pagati a peso i carrelli sono equipaggiati con una bilancia. I clienti pagano inserendo una carta di credito o utilizzando Apple Pay o Google Pay.

Quando un cliente esce dal negozio, una luce verde sul carrello indica che il suo ordine è completo e che la somma spesa gli è stata addebitata sul metodo di pagamento scelto. Se qualcosa va storto, la luce diventa rossa e viene convocato un impiegato del negozio.

Quali saranno i costi degli smart cart?

Le startup che stanno lavorando agli smart cart, tra cui Caper e Veeve, affermano che è molto più facile aggiungere tecnologia al carrello che a un intero negozio.

I negozi Amazon Go si affidano a centinaia di telecamere posizionate sul soffitto.

Gli scaffali includono inoltre sensori per sapere quando un oggetto viene rimosso o riposizionato al suo posto. Finora, Amazon si è concentrata su negozi di piccolo formato.

La tecnologia sviluppata da Amazon però potrebbe essere troppo costosa per essere utilizzata in negozi molto grandi come i supermercati.

Secondo quanto riferito, Amazon sta considerando la possibilità di aprire migliaia di negozi Go. Fino ad adesso però ne ha aperti solo 24. Dando credibilità al fatto che essi siano molto costosi da realizzare e da gestire. Due negozi Amazon Go sono attualmente chiusi per lavori di ristrutturazione.

Amazon ha rifiutato di commentare questa storia. Non sappiamo ancora quanto costeranno gli smart cart, rendendo al momento difficile il confronto tra i diversi formati.

Shariq Siddiqui, CEO di Veeve, ha dichiarato di aver trovato un crescente interesse da parte dei rivenditori, data la costante espansione di store Amazon Go dall’apertura del primo negozio a Seattle nel 2018.

In questo senso Amazon ha obbligato gli altri rivenditori a valutare alcune innovazioni per migliorare il loro servizio ai loro clienti.

Privacy e posti di lavoro.

Veeve sta testando molti dei suoi carrelli della spesa in un rivenditore di Seattle. A seguito di questo test partirà una distribuzione più ampia.

Un’ulteriore funzione che questi smart cart avranno sarà quella di presentare promozioni in tempo reale. Ad esempio, inserendo un pacco di pasta potrebbe essere presentata un’offerta prendi due paghi uno.

Caper, che ha piccoli esperimenti pilota in Canada e a New York, prima di mettere i prodotti all’interno del carrello sta attualmente facendo scansionare gli articoli su uno scanner di codici a barre.

Il processo aiuta a insegnare al sistema di intelligenza artificiale ad identificare gli articoli del negozio.

Ogni volta che un’azienda utilizza l’intelligenza artificiale e le telecamere, solleva domande sulla privacy dei clienti e l’impatto sui posti di lavoro.

Le telecamere nei carrelli dovrebbero puntare verso il basso, quindi solo la mano di un cliente e parte del suo braccio dovrebbero essere catturate dalla videocamera.

Siddiqui ha affermato di aver immaginato che i cassieri dei negozi di alimentari cambiassero la loro funzione girando liberamente nei negozi e rispondessero alle domande dei clienti, un formato simile all’Apple Store.