Il settore della vendita al dettaglio ha sperimentato enormi cambiamenti negli ultimi tre anni.
A causa della pandemia, infatti, i manager delle principali aziende retail sono stati costretti a ripensare i modelli operativi tradizionali.
Con il digitale, improvvisamente diventato la modalità di acquisto predefinita per la maggior parte delle aziende, il valore della trasformazione digitale è salito alle stelle.
La pandemia ha contribuito con 218,53 miliardi di dollari alle vendite e-commerce dal 2020 al 2021, accelerando le previsioni originali di oltre due anni.
Ma non tutti i rivenditori hanno visto aumentare i ricavi dell’e-commerce.
Molti di loro non erano attrezzati per spostare la propria attività online quasi dall’oggi al domani.
McKinsey ha scoperto che tra il 2016 e il 2020 le aziende retail con strategie di trasformazione digitale più mature hanno realizzato performance di gran lunga superiori rispetto ai loro competitor senza una strategia digitale chiara.
In questa sfrenata corsa alla digitalizzazione molte aziende sono state costrette a ripensare rapidamente la loro roadmap di trasformazione digitale.
Il post-pandemia
Una volta terminato il periodo più duro della pandemia gli acquirenti hanno ripreso a fare i loro acquisti in negozio, provocando un nuovo un cambiamento nelle procedure delle aziende retail.
Non molto tempo fa, i rivenditori erano abituati a considerare i canali online e offline come servizi unici, proprio come le stazioni di servizio che offrono opzioni self-service e full-service.
Questo tipo di separazione risulta però obsoleto: i consumatori oggi si aspettano un’esperienza senza interruzione di continuità indipendentemente dal canale.
I manager delle aziende retail dovrebbero concentrarsi nel creare eccezionali esperienze di acquisto sia online che in negozio.
Chi si occupa di e-commerce si concentra sull’esperienza di acquisto, utilizzando la tecnologia per assistere i consumatori con informazioni sui prodotti.
I rivenditori fisici si stanno invece concentrando sulla creazione di esperienze di acquisto all’interno dei loro negozi.
Queste esperienze sono complementari e sono in grado di dare vita alla migliore esperienza di vendita al dettaglio possibile.
Sfruttare la potenza del cloud si rivela un percorso obbligato per ottenere un’esperienza davvero combinata.
Un’esperienza in grado di fornire funzionalità disponibili a livello globale per grandi flussi di dati.
Non sorprende dunque che la migrazione dei carichi di lavoro verso il cloud sia proseguita anche nel 2021 come priorità assoluta per le aziende per il quinto anno consecutivo.
Tuttavia, la migrazione dei database verso il cloud rimane spesso un vero e proprio enigma per molti retailer.
I leader del settore sanno che il cloud è fondamentale per l’innovazione, poiché fornisce le basi per preziose tecnologie emergenti.
Ma non c’è una bacchetta magica per eseguire il lavoro di migrazione di database e applicazioni di grandi dimensioni.
Navigare nella vendita al dettaglio di nuova generazione
Il futuro del settore retail sembra essere positivo.
Nuovi modi di fare acquisti come il ritiro sul marciapiede, l’aumento della consegna a domicilio, l’acquisto-online-pickup-in-store (BOPIS) e pagamenti contactless sono solo alcuni dei meccanismi di vendita al dettaglio in grado di dare vita ad un’esperienza di vendita al dettaglio mista fra i due canali.
Con l’aumento del volume delle persone che navigano e acquistano, la velocità tecnica non è mai stata così preziosa per i rivenditori online che spostano, sviluppano ed eseguono carichi di lavoro grandi, complessi e che richiedono tempo.
Senza una base cloud, la velocità e la reattività necessarie per supportare la vendita al dettaglio di nuova generazione non hanno futuro.
I rivenditori stanno già investendo sulla tecnologia della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR).
Affinché altri seguano l’esempio, l’adozione del cloud non è negoziabile, indipendentemente dalle difficoltà di migrazione percepite.
Le aziende retail possono spostare in sicurezza gli ambienti esistenti nel cloud utilizzando una piattaforma cloud e ottenere capacità radicalmente ampliate.
Il bisogno di velocità
Secondo una ricerca PwC, infatti, l’80% dei consumatori afferma che velocità ed efficienza sono fattori essenziali nel determinare la qualità della loro esperienza e-commerce.
Offrire esperienze innovative è significativo, ma il rischio di prestazioni instabili può sabotare l’impresa, aumentando i costi di acquisizione dei clienti e mettendo a rischio i clienti esistenti.
Le risorse cloud-native da sole non possono supportare i flussi di lavoro dei dati ad alta intensità di prestazioni necessari per fornire velocità ed efficienza.
L’implementazione di una piattaforma cloud ad alta velocità consentirà le prestazioni essenziali per un’esperienza cliente eccezionale.
Numerose ricerche dimostrano che la necessità di velocità nel 2022 supera quasi tutti gli altri fattori per il successo dell’e-commerce.
Anni fa i tempi di caricamento dei siti Web si aggiravano interno ad otto secondi circa, il che significa che le persone avrebbero aspettato circa otto secondi per caricare una pagina.
Quel numero è sceso a cinque secondi circa dieci anni fa e, più recentemente, a soli tre secondi.
Quel punto debole da due a tre secondi segna il livello di tolleranza del 40% dei consumatori che abbandoneranno un sito oltre quel lasso di tempo.
La stessa ricerca rileva che un enorme 59% degli acquirenti statunitensi abbandonerà un’azienda o un prodotto, anche se è uno dei loro preferiti, dopo solo alcune brutte esperienze.
Con il cloud
La realtà virtuale nell’e-commerce può aumentare la conversione degli acquisti online del 17% (il tasso di conversione medio è del 2%).
La combinazione di VR e AR può potenzialmente aumentare l’economia globale di 1,9 trilioni entro il 2030.
Ma l’ostacolo all’adozione della realtà virtuale sono le prestazioni inadeguate.
Se i tempi di caricamento sono lenti, i consumatori abbandonano i loro carrelli e non tornano più.
Risolvere questo problema è però possibile: la tecnologia consente ai rivenditori di migrare in sicurezza e quindi sviluppare nuove funzionalità grazie al cloud mentre si modernizzano dietro le quinte a un ritmo ragionevole e a basso rischio.
Questo finale si scrive: per ottimizzare il business e trarre vantaggio dalla tecnologia emergente, i rivenditori devono investire in una strategia di migrazione al cloud che enfatizzi la flessibilità e l’agilità, consentendo servizi di vendita al dettaglio che offrano prestazioni uguali o migliori rispetto agli ambienti locali.