Il gigante della moda ha preso la decisine di addebitare un costo agli acquirenti che restituiscono gli articoli acquistati online.
I clienti potranno comunque restituire gratuitamente gli articoli acquistati online nei negozi Zara.
I clienti da adesso in poi dovranno pagare 2,29 euro per restituire gli articoli acquistati.
Questa cifra verrà dedotta dal rimborso.
Gli articoli acquistati online potranno però essere ancora restituiti gratuitamente nella rete di negozi.
Altri retailer prima di Zara avevano preso questa decisione.
è il caso ad esempio di Uniqlo e Next.
Lo shopping online è esploso durante la pandemia, ma questo comporta l’aumento delle probabilità che i clienti restituiscano gli articoli acquistati online, aumentando in questo modo i costi per i rivenditori.
Gli analisti scommettono che altri rivenditori seguiranno l’esempio di Zara nell’addebito dei resi.
Mantenere i resi gratuiti in negozio può invece aiutare a riportare i clienti nei negozi.
Permettere ai clienti di effettuare i resi gratuitamente nei negozi aumenta la velocità ti ritorno dei prodotti e apre alla possibilità di acquisti d’impulso una volta che gli acquirenti sono nei negozi.
Per i rivenditori di moda, i resi possono essere costosi.
All’inizio di questo mese, il marchio di fast fashion Boohoo ha affermato che l’aumento vertiginoso dei resi è in parte responsabile del crollo dei suoi profitti annuali.
La decisione di Zara di bloccare i resi gratuiti via posta è stata criticata da alcuni clienti online.
Altri però hanno elogiato la decisione sottolineando il suo impatto positivo per l’ambiente.