Google e Ogilvy hanno condotto una ricerca da cui è emerso che il più grosso fattore di influenza per i nostri acquisti è ancora il passaparola. Non una grande notizia diranno alcuni, anzi, è così da molti anni, forse da sempre, ma se due grandi colossi mondiali fanno ricerche per confermare tutto questo avranno un motivo. In effetti è una notizia scontata, quasi ovvia, che il passaparola sia la miglior leva per i nostri acquisti è cosa nota a tutti da sempre; quindi, oggi, influisce ancora più di media, TV, cinema, website e social media. Ma vediamo qua sotto i primi dieci fattori di influenza quando si tratta di acquistare:
- Word of mouth (74%)
- Retailers and store visits (69%)
- You Tube – how-to videos, product visualisation, entertainment (64%)
- Twitter (61%)
- Company/brand websites (59%)
- Facebook (56%)
- Pinterest (56%)
- Newspapers and magazines (55%)
- TV and movies (51%)
- Search (51%)
Il passaparola rimane la miglior leva possibile, è sempre stato cosi, e le nuove tecnologie non hanno che reso possibile una modernizzazione di questo canale; trent’anni fa lo dicevamo a voce, oggi anche tramite qualche piattaforma social. Il passaparola resiste, e vince, perché è disinteressato.
Ma se questa tendenza è rimasta inalterata, è interessante invece studiare quali siano gli altri fattori di influenza; e forse sta qua il vero interesse di ha voluto questa ricerca, studiare dove e come il consumatore prende le sue decisioni, e ingaggiarlo.
Al secondo posto troviamo i Retailers e le visite in store; questo dato è quasi rassicurante per vari motivi. Se al primo posto c’è il passaparola, e subito a seguire lo store, ci piace pensare che ancora oggi l’interazione fisica tra persone rimane un fattore determinante, molto più di qualsiasi altro strategia di comunicazione on e off line.
Il consumatore si è evoluto, è in grado, grazie alla miriade di informazioni che lo pervadono, di scegliere da solo nel modo giusto e la sua esperienza in store, vero luogo di interazione tra marca e consumatore, deve essere pervasiva con ogni senso; per questo rimango convinto che l’esperienza di acquisto in store rimanga comunque la migliore possibile. Con il 69% dei consumatori influenzati dai retailer e dalle visite in store, è fondamentale per le aziende sviluppare una strategia per capitalizzare queste opportunità, rendendo la visita in negozio come una sorta di percorso emozionale volto ad immedesimarsi col brand, con i suoi valori, con la sua storia.
La strada sembra segnata; fare del consumatore il vostro brand ambassador, usare i vostri clienti in store per stupirli e dotateli di mezzi che diano loro la possibilità di condividere, subito, le loro emozioni ed impressioni.
Ma leggendo oltre notiamo altri due dati degni di interesse: la terza posizione e la quinta. You Tube influenza più di tutti gli altri social e il nostro brand più di Facebook, quasi a dire, se davvero mi identifico in quel marchio qualsiasi altro parere non mi interessa.
Articolo tratto da: http://cannes.campaignlive.co.uk/2014/06/17/google-and-ogilvy-research-finds-word-of-mouth-had-biggest-impact-on-purchase-decisions-not-media/