Dal manifatturiero al retail
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di digital twin, un concetto nato nell’industria manifatturiera ma che oggi sta trovando applicazione anche nel mondo retail.
Letteralmente significa “gemello digitale” e indica la possibilità di creare una copia virtuale di un oggetto, di un processo o persino di un intero spazio fisico.
Se pensiamo a un negozio, il digital twin è una sua replica fedele, completa di scaffali, percorsi, casse, aree promozionali e persino dei flussi dei clienti che lo attraversano ogni giorno.
Questa rappresentazione non ha solo un valore estetico o tecnologico, ma diventa uno strumento strategico per sperimentare, analizzare e prendere decisioni senza dover intervenire subito sul punto vendita reale.
Dalla simulazione alla decisione
Immaginiamo di voler ripensare la disposizione di un supermercato: spostare virtualmente i reparti freschi vicino all’ingresso o testare nuove combinazioni di scaffali promozionali.
Prima di investire tempo e risorse in un cambiamento fisico, il digital twin permette di osservare come le persone si muoverebbero in quel nuovo ambiente e di stimarne l’impatto sulle vendite.
Uno degli ambiti più promettenti è proprio quello delle promozioni.
I retailer sanno quanto conti il posizionamento di un’offerta: un cartello nel punto giusto può fare la differenza tra una campagna di successo e una che passa inosservata.
Con un digital twin, diventa possibile testare scenari alternativi e prevedere la risposta dei clienti prima ancora di stampare il materiale pubblicitario.
Non solo marketing: efficienza e sostenibilità
Il valore di un digital twin non si esaurisce nella sfera commerciale.
Anche l’organizzazione interna e la gestione del personale possono beneficiarne.
Attraverso i dati raccolti, diventa possibile capire in quali momenti della giornata si creano code alle casse, dove serve un maggiore presidio degli addetti o come ridurre i tempi di attesa con soluzioni di self-checkout.
C’è poi il tema della sostenibilità. Intervenire fisicamente su un punto vendita per testare un’idea comporta costi e consumi di materiali.
Simulare queste scelte in digitale riduce gli sprechi e consente di pianificare meglio gli investimenti.
Chi lo sta già facendo
Alcuni grandi player stanno già sperimentando il digital twin con ottimi risultati.
Catene di supermercati lo utilizzano per analizzare i percorsi tipici dei clienti e ripensare il posizionamento dei reparti.
Marchi fashion creano repliche virtuali dei loro flagship store per testare nuovi format espositivi.
Altri ancora integrano sensori IoT, aggiornando in tempo reale il modello digitale con dati concreti su ingressi, tempi di permanenza o consumi energetici.
Le sfide da affrontare
Naturalmente, questa tecnologia non è priva di barriere. Creare e gestire un digital twin richiede un investimento iniziale significativo e competenze nuove.
È necessario integrare sistemi diversi come CRM, ERP e IoT e, per le catene con molti punti vendita, la gestione di modelli 3D complessi può diventare onerosa.
Tuttavia, i benefici tendono a superare le difficoltà: prendere decisioni più rapide, ridurre i costi di sperimentazione e offrire un’esperienza cliente più fluida rappresentano un vantaggio competitivo che pochi retailer possono permettersi di ignorare.
Uno sguardo al futuro
Guardando avanti, il potenziale è ancora più ampio.
Con la diffusione del metaverso e della realtà aumentata, il gemello digitale del negozio non sarà solo uno strumento di analisi interna, ma potrà diventare un nuovo touchpoint per i clienti.
Sarà possibile esplorare il digital twin di un punto vendita direttamente da casa, interagire con i prodotti e concludere un acquisto online, scegliendo poi se ricevere la consegna a domicilio o ritirare in store.
Il retail, da sempre un settore in continua trasformazione, ha ora l’opportunità di unire efficienza operativa e innovazione dell’esperienza cliente in un modo totalmente nuovo.
Il digital twin, da tecnologia di nicchia, potrebbe presto diventare una delle chiavi per ripensare la relazione tra retailer e consumatore nel prossimo decennio.