Quando consideriamo i cluster di potenziali clienti e l’emergente mercato della tecnologia retail, è improbabile che gruppi come i baby boomer o generazioni ancora precedenti siano i principali gruppi che vengono in mente.

Molto più probabilmente sono i cluster di consumatori composti da individui più giovani e maggiormente esperti di tecnologia che vengono presi in esame per primi quando ci interroghiamo sulle migliori vie per portare nel mercato retail innovazioni tecnologiche come piattaforme di assistenza quali chatbot o intelligenza artificiale.

Tuttavia i retailer potrebbero essere in errore nel sottostimare quanto i consumatori più anziani possano essere interessati alla tecnologia e ad esperienze d’acquisto maggiormente interattive. Nuovi dati hanno infatti rilevato quanto segue.

Differenti età ma stesse richieste

I consumatori più adulti non solo si dichiarano aperti all’idea di usufruire di nuove tecnologie nella loro esperienza d’acquisto, ma a seguito di alcuni studi si è compreso come il loro interesse nell’utilizzo di piattaforme tecnologiche sia allo stesso livello dei gruppi più giovani di consumatori.

Questo dato risulta particolarmente interessante per la realtà aumentata, la quale permette ai consumatori di visualizzare in un setting virtuale i prodotti prima di acquistarli. Il 73% dei baby boomer afferma che sarebbe più propenso ad acquistare da un brand che offre questo tipo di esperienza interattiva. Questa percentuale è esattamente la stessa dei millennials che richiedono una shopping experience maggiormente immersiva.

La ragione per la quale questi dati dovrebbero interessare i retailer è perché il generale consenso è invece che la tecnologia sia importante solamente per coinvolgere clienti giovani. Ma questo è evidentemente falso, e con circa 24 milioni di persone facenti parte della categoria dei baby boomer in aggiunta ad altri consumatori ancora più anziani interessati all’utilizzo di tecnologia in store questa rappresenta una base di consumatori che non dovrebbe essere persa.

Un dato ancora più significativo e che dimostra perché i retailer dovrebbero guardare all’implementazione di questa tecnologia in tempi rapidi è il fatto che questa tecnologia è direttamente correlata ai consumatori che vorrebbero usare strumenti di visualizzazione.

Più della metà (55%) afferma infatti che questa tecnologia li aiuterebbe nel prendere una decisione di acquisto.
Sono dunque milioni i potenziali clienti che potrebbero compiere i loro acquisiti se avessero l’opportunità di visualizzare in anteprima i prodotti prima di acquistarli utilizzando la tecnologia che è ora disponibile per le aziende retail.

E, mentre gli acquirenti più giovani che hanno più probabilità di pensare che la tecnologia di visualizzazione li aiuterà a prendere una decisione di acquisto, c’è una maggioranza sostanziale degli acquirenti più anziani che esprimono la medesima convinzione.

Più della metà (53%) dei consumatori aventi un’età compresa fra i 35-54 anni affermano che questo tipo di piattaforma li aiuterebbe a prendere una decisione di acquisto, percentuale che sale al 68% fra coloro che hanno un’età compresa fra i 25 e i 34 anni ed il 59% fra quelli fra i 18 ed i 24 anni.

Superare le vecchie convinzioni

Perfino fra i consumatori più anziani, vale a dire fra i predecessori del cluster dei baby boomer, quasi la metà (46%) di coloro aventi un‘età compresa fra i 55 e i 64 anni ed il 42% di consumatori con un’età superiore ai 65 anni pensano che con maggiore probabilità porterebbero a compimento i loro acquisti se avessero la possibilità di visualizzare una preview del loro prodotto.

Lontano dall’essere spaventati dalla tecnologia i consumatori più anziani hanno invece il medesimo eccitamento e le stesse aspettative dei cluster di consumatori più giovani circa le tecnologie in grado di fondere insieme in un contesto d’acquisto realtà ed intelligenza artificiale.

È anche chiaro che gli acquirenti più anziani hanno una maggiore comprensione di ciò che la tecnologia può offrirgli al contrario di quanto si sia sempre pensato.

Se i retailer vogliono sfruttare appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie la convinzione che la tecnologia sia uno strumento per attirare prevalentemente i più giovani deve essere superata rapidamente.
Forse sorprendentemente, gli acquirenti più anziani potrebbero anche essere allettati nello spostare maggiormente i loro acquisti verso l’online shopping se avessero accesso a una migliore tecnologia, con più di uno su 10 che afferma che probabilmente sfrutterebbero questa opportunità.

La tecnologia nel settore retail continuerà a migliorare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Ma i vantaggi che è in grado di offrire stanno diventando chiari fin da subito.

La tecnologia di visualizzazione, ad esempio quella utilizzata nei camerini virtuali dove gli acquirenti possono vedere sul monitor come i vestiti gli stanno addosso senza provarli, sta già dando prova dei suoi risultati a quei retailer che già ne fanno uso e questi risultati mostrano anche come l’interesse da parte dei consumatori sia alto.

Gli strumenti di assistenza basati sull’intelligenza artificiale come chatbot e assistenti virtuali stanno ora rendendo possibile per i retailer prevedere e prevenire decisioni e richieste del consumatore imparando a conoscere lo shopping e la storia di navigazione formulando suggerimenti e consigli.

La realtà aumentata wearable

Guardando al futuro, c’è una potenzialità molto eccitante per la realtà aumentata cioè la possibilità che si possa offrire in un formato indossabile.

Apple è una delle aziende tecnologiche principali che sperimentano questa possibilità. L’acquisizione di società come 3D SensSense e PrimeSense suggerisce che il gigante tecnologico sta lavorando verso questo obiettivo.

Le cuffie per la realtà virtuale, come quelle offerte da Samsung e Google, stanno già dimostrando popolarità nell’industria del gioco e del tempo libero. Non è quindi strano pensare che queste soluzioni possano essere sviluppate con successo nel settore retail.

Inoltre c’è la possibilità di combinare tecnologia AI e visualisation technology. Avere queste tecnologie in una sola soluzione apre la possibilità per i retailer di prevedere e consigliare acquisti ai consumatori.

Permette inoltre di mostrare a quei clienti come i prodotti possano apparire una volta indossati, aumentando le probabilità di portare a compimento il processo di acquisto.

Ciò che è chiaro è che c’è una grande percentuale di consumatori di tutte le età che aspettano con impazienza l’arrivo di un’esperienza più interattiva e tecnologicamente avanzata. I rivenditori potrebbero rimpiangere di non rispondere a questa richiesta prima possibile.