Il settore retail e quello della moda di lusso in particolare stanno facendo i conti con la crisi globale innescata dal virus covid-19.

Sebbene Vogue Business riferisca che oltre l’80% dei centri commerciali e dei supermercati è stato riaperto nelle principali città cinesi tra cui Pechino, Shanghai e Guangzhou, il nostro paese si sta preparando all’impatto che il coronavirus avrà sulla sua economia e sui suoi 60 milioni di abitanti.

Lunedì, il premier Conte ha annunciato che l’intero paese diventerà area protetta, limitando di fatto spostamenti e commercio su tutto il territorio nazionale. Al momento nel nostro paese si sono superati i 10000 contagi e oltre 600 morti, bilancio purtroppo destinato ad aggravarsi. Tutto ciò rende l’Italia il paese al mondo più colpito da Covid-19 dopo la Cina.

I titoli azionari del settore del lusso sono stati duramente colpiti dall’epidemia iniziale. In circa due settimane, dal 17 gennaio al 31 gennaio, l’Indice MSCI Europe Textiles, Apparel & Luxury Goods ha visto andare in fumo quasi $ 54 miliardi di valore di mercato.

Lunedì, Business of Fashion ha riferito che diverse società di consulenza, tra cui Boston Consulting Group e Bernstein, avevano previsto che a febbraio il settore del lusso avrebbe potuto perdere vendite per € 30 – € 40 miliardi (fino a $ 45 miliardi) quest’anno .

Ma questo accadeva prima che l’industria della moda e del tessile in Italia – che da sola ha un valore pari a 107,9 miliardi di dollari – venisse bloccata dall’emergenza.

 

Il nord Italia vanta il 60% dei produttori tessili e di abbigliamento del paese.

Il Nord Italia è bloccato e questa situazione ha già avuto un impatto negativo sul settore del lusso. Le sedi di Prada, Armani e Versace sono a Milano. Allo stesso modo, molti marchi internazionali, come Louis Vuitton e Stella McCartney, dipendono dalle fabbriche del nord Italia per fabbricare i loro vestiti.

ARMANI

Ma con tutto il paese ormai bloccato, i brand dovranno affrontare un duro colpo nella produzione anche nel sud Italia. Le regioni meridionali ospitano molti produttori di pelletteria e gioielleria. La pelletteria è spesso uno dei settori più performanti per un marchio di lusso e una borsa popolare ha la capacità di stabilizzare finanziariamente un’intera azienda.

Ora, con il completo blocco imposto, le fabbriche italiane non sono solo preoccupate di riuscire a produrre i propri prodotti, ma anche di riuscire a venderli.

Il Wall Street Journal ha riferito che gli acquirenti stranieri in tutto il mondo stanno annullando gli ordini di prodotti tessili e prodotti italiani, incidendo sull’intera filiera dell’abbigliamento – dalle aziende che producono i tessuti, a coloro che creano abiti e accessori.

Ciò non sarebbe potuto accadere in un momento peggiore. Il settore ha infatti appena terminato un mese di presentazione delle collezioni primavera / estate. I brand si trovano dunque di fronte alla preoccupazione di riuscire a spedire e vendere l’inventario per il quale hanno speso migliaia di euro di costi di produzione.

Il tutto senza considerare le spese di marketing sostenute per pubblicizzare le nuove collezioni.

Sebbene le collezioni primavera / estate siano state esposte durante il mese della moda con esitazione, prima che fosse nota la portata dell’epidemia di coronavirus, WSJ riferisce che migliaia di acquirenti, influencer e giornalisti hanno ora deciso di evitare le passerelle di Milano.

La sfilata di Giorgio Armani, che era in programma dal 19 al 20 aprile a Dubai, è già stata spostata ad ottobre.

Allo stesso modo Versace e Gucci hanno cancellato le sfilate statunitensi previste per maggio, mentre Prada ha annullato la sua mostra resort di maggio a Tokyo.

 

Il mese della moda finisce – e inizia un periodo di auto-quarantena di due settimane

La settimana della moda di Milano si è svolta dal 18 al 24 febbraio.

Molti editor, influencer, modelle e acquirenti con sede negli altri paese e che hanno viaggiato a Milano per eventi di moda sono tornati a casa ed in molti casi hanno trovato un promemoria dei loro datori di lavoro che chiedeva loro di porsi in auto-quarantena a causa dei loro viaggi in Italia.

E queste misure sembrano già essere necessarie: il South China Morning Post ha riferito domenica che Nga Nguyen, un’erede di 27 anni magnate dell’acciaio che, a febbraio, ha partecipato alla sfilata di moda di Gucci a Milano e Saint Laurent a Parigi , è risultato positivo al corona virus.